Ne parlavo giusto con Te



Ti è mai capitato di fantasticare sulla persona che ti passa avanti di corsa, dimenandosi con mille borse, o sul vecchietto che con lo sguardo perso nel vuoto sembra proiettare le immagini della sua giovinezza dai suoi occhi? Io l'ho fatto e lo faccio ancora. E quando nel farlo ascolto una canzone il viaggio continua e prende vita.



domenica 11 gennaio 2015

> Una doccia al buio



Musica consigliata: "Suddenly I see - KT Tunstall"



Allenamento finito, asciugamano buttato sulla panca e pantaloncini che scendevano da soli per quanto ormai lei non vedesse l'ora di buttarsi sotto la doccia.
Sarebbe stata lunga e calda tanto da far giocare un ruolo da protagonisti assoluti all'acqua e il suo scivolarle addosso.
I suoi pensieri erano a loro agio mentre venivano massaggiati da quei sentori di vaniglia e cocco che scardinavano senza problemi i ricordi dell'ultima estate.
Va detto con sinceritá che questo suo rimuginare era però concentrato sull'appuntamento misterioso che Ester le aveva organizzato per quella sera.
-"Fidati è la persona giusta! Lo conosco da anni. È frizzante, interessante, spiritoso"- le aveva detto qualche giorno prima. Ciò che non riusciva a capire era quale fosse il motivo per cui dopo quegli elogi consistenti, lo consigliasse proprio a lei e non avesse deciso di tenerselo stretto.
Ultimi ritocchi, il solito trucco leggero, e "direzione: Aperitivo in centro" impostata sul navigatore e ancor di più  in testa.
Sperava in una serata con qualche piccola sorpresa, e che magari una di queste fosse proprio Lui, quel Principe azzurro tanto decantato.

Saluto di rito, sorrisi smaglianti, un po' finti e molto competitivi: quale dei due sarebbe durato più a lungo?
Si parlava di educazione e non di  presunzione, e questo le stava piacendo.
Si presentò e iniziarono a parlare seguendo uno schema classico che tanto le ricordava le lezioni tenute al corso di inglese, dove l'insegnante l'aveva bacchettata tanto. 
Era cosi che l'appuntamento al buio stava iniziando ad illuminarsi mettendoli a fuoco.
I piattini, riempiti inizialmente con gli stuzzichini dello chef, si stavano svuotando in maniera proporzionata a quei loro discorsi che andavano sempre più a riempirsi di suggerimenti interessanti.
Rimanevano solitarie nel piatto solo le scelte sbagliate, quelle che un po' per fretta e per distrazione avevano trovato comunque posto nel piattino della loro esperienza.
I discorsi continuavano e, accanto a loro, due coppie erano spesso al centro di qualche commento mirato e provocatorio.
Quella a sinistra era anch'essa ad un probabile primo appuntamento, ma le poche parole frammentate dal tanto scrivere sulle rispettive tastiere, non lasciavano spunti per un piacevole bis.
Quella a destra invece era una coppia d'esperienza. Si carpivano frasi e toni altalenanti, eppure erano sempre ben dosati senza mai andare oltre con le provocazioni.

Nonostante lui continuasse a sorriderle, il pensiero di lei andò dritto a quel verbo "correre" che ultimamente aveva tanto caratterizzato il suo modo di vivere.
Non lo aveva fatto solamente prima in palestra per tenersi in forma, stancandosi un po' troppo,  lo aveva anche fatto senza freno nella sua ultima storia, prendendo stavolta per stanchezza il suo partner.
Il pensiero era: "Bisogna cambiare il passo".
Iniziò cosi a rianimarsi nella conversazione e a godersi quel momento senza proiettarsi ad un obiettivo.
- "Era davvero un Principe Azzurro piacevole!" - pensò soddisfatta tra una battuta e l'altra.
E proprio lì le venne l'idea di iniziare a vivere quell'avventura scrivendo un "C'era una volta" per ogni occasione, ottenendo cosí più storie da raccontare e non più una sola con un lieto fine troppo sudato.





E.R.



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