Ne parlavo giusto con Te



Ti è mai capitato di fantasticare sulla persona che ti passa avanti di corsa, dimenandosi con mille borse, o sul vecchietto che con lo sguardo perso nel vuoto sembra proiettare le immagini della sua giovinezza dai suoi occhi? Io l'ho fatto e lo faccio ancora. E quando nel farlo ascolto una canzone il viaggio continua e prende vita.



domenica 21 dicembre 2014

> Il Ritorno di Max



Musica consigliata: " Istrice - Subsonica"



Pomeriggio festivo, due luci rosse infuocate accecano la vista di Max, imperturbabile nel suo lavoro.
Se la prima si abbassa nascondendosi dietro i palazzi più lontani dopo aver lavorato per l'intera giornata, l'altra scompare dalla struttura del semaforo dando il via ad un caotico quanto invernale intreccio di auto utile a rendere ancora più effervescente il più naturale dei periodi dell'anno.
Max in quell'incrocio passava più tempo che a casa.
Maglietta a righe bianche e verdi, cappello improbabile e palline, clavi o cerchi che volteggiavano nel cielo disegnando, tra lo stupore di coloro che in quel momento non stavano controllando i messaggi sul telefono, risposte ai dubbi della vita come trovare idee per i regali di Natale.
Si sentiva libero e leggero come ogni oggetto che lanciava in aria.
Se qualcosa gli fosse scivolato cadendo per terra, compromettendo quel magico volteggiare, sapevo che non avrebbe dato segni di cedimento né inventato scuse, ma che avrebbe tirato fuori dal cilindro un gran sorriso, una freccia ancora più penetrante ed efficace delle altre capace di affondare bene in queste situazioni.
Accanto a lui in quei pomeriggi gelidi c'era l'amore per quello che stava facendo.
Questo osservava tutte le dinamiche, mettendosi le mani nei capelli e sorridendo ad ogni imprevisto.
Cresceva ogni giorno di più grazie a quel passionale modo di fare e alle attenzioni che gli venivano dedicate.
Max si innamorava ogni giorno e anche più di una volta.
Persone, lavoro e scene che gli si palesavano, erano soggetto e oggetto dei suoi sentimenti e lui come un bravo Babbo Natale riusciva a condividere queste sue emozioni lasciandole ben infiocchettate a tutti coloro che mostravano di aver fede.
A volte la coccarda non era dritta, la carta si strappava e lo scotch si vedeva un po' troppo in quei suoi presenti, ma in fondo come si poteva pretendere più di tanto da un giocoliere di emozioni?




E.R.



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