Ne parlavo giusto con Te



Ti è mai capitato di fantasticare sulla persona che ti passa avanti di corsa, dimenandosi con mille borse, o sul vecchietto che con lo sguardo perso nel vuoto sembra proiettare le immagini della sua giovinezza dai suoi occhi? Io l'ho fatto e lo faccio ancora. E quando nel farlo ascolto una canzone il viaggio continua e prende vita.



mercoledì 22 ottobre 2014

> Prima il piacere, poi il dovere, ma poi di nuovo il piacere




Tra le cose belle della vita due ritengo che possano svettare nettamente sulle altre nella mia speciale classifica, e sono i verbi Amare e Mangiare.

Si dice che da come una persona si muova mentre stia ballando si possa capire come essa stessa faccia l'amore con il suo partner. 
Non sono in disaccordo nè in accordo, poichè il mondo è pieno di eccezioni.
Ma di una cosa sono certo, è possibile individuare un legame simile fra Amore e Cibo.


"..Sono contento abbiate gradito, posso consigliarvi un dolce per concludere la serata?"
"Si, davvero volentieri!"
"Panna cotta, torta della nonna, o tortino con cuore caldo al cioccolato? Sono tutti fatti dai noi, freschi di giornata"


Il classico, la tradizione e la passione.

La panna cotta é di colui che non vuole rischiare di affondare in un sapore estraneo e conturbante, e vuole sentire sul palato strusciare quel cucchiaino d'acciaio che ci ha visto nascere col "gioco dell'aereoplanino" che ci facevano i nostri genitori e ci accompagnerà da anziani mentre mangiamo la triste mela cotta, unica amica dei denti non più al top della forma. 
"Panna cotta": stesso numero di lettere, vocali e consonanti, due coppie di queste ultime in ciascuna delle due parole che ci danno simmetria e sicurezza. 
Non voglio sbagliare, portamene una porzione, di delusioni non voglio sentire parlare.
La torta della nonna, usando una citazione "é un Must", voglio prenderla per sbriciolarmi, e ripensare ai Miei che mi dicono, mangia seduto composto, sporca solo dentro al piatto. 
Servita con o senza pinoli, ci sono due sensazioni diametralmente opposte legate a questo dolce che mi permettono di raggiungere l'apice del piacere (possibili da vivere come momento finale o all'assaggio del dessert stesso): la prima, rompere il bordo friabile e sentire la dolcezza di quell'impasto fatto col cuore di qualche mamma e i pensieri di qualche gallina dalle uova d'oro;
la seconda, togliere ogni striscia di pasta frolla per poter mangiare col cucchiaino la giallissima crema pasticcera che dà energia al solo pensiero. 
Che sia per mezzo di flash-back, deja vu o anticipazioni, questa torta ci accarezza come una nonna che ti vizia e ti offre un'altra fetta d'amore. 
Non voglio sbagliare, portamene una porzione, mi nascondo sotto la tua gonna e al resto pensaci tu.
Il tortino al cioccolato è godurioso, da amare.
Va bene per chi è più freddo e vuole essere intiepidito e per chi è già caldo, ma non ne è mai sazio. 
É il tipico dolce per il quale "si trova sempre posto", anche a conclusione di una sontuosa abbuffata.
Spolverato di zucchero a velo, ma amaro di Dna, compatto fuori e avvolgente dentro. 
É l'amante che non esteriorizza mai i sentimenti al di fuori della coppia, ma che nell'intimità tiene stretta la sua lei con passione vera, la fa girare a ritmo di latino americano e le sussurra  parole leggere fino a farla sciogliere. 
Fondente per chi sogna dopo aver storto la bocca, bianco per chi di dolcezza non è davvero mai sazio, al latte per chi almeno per il momento non vuole prendersi l'onere di rischiare.
Non voglio sbagliare, portamene una porzione, fatti travolgere e fatti fare l'amore.








E.R.



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