Ne parlavo giusto con Te



Ti è mai capitato di fantasticare sulla persona che ti passa avanti di corsa, dimenandosi con mille borse, o sul vecchietto che con lo sguardo perso nel vuoto sembra proiettare le immagini della sua giovinezza dai suoi occhi? Io l'ho fatto e lo faccio ancora. E quando nel farlo ascolto una canzone il viaggio continua e prende vita.



domenica 28 settembre 2014

> Diversa.mente. è dire bugie in maniera insolita



Musica consigliata " Nothing - The Script "


Alcuni giorni nasciamo ancora più supereroi del solito.
Non parlo di occhi laser, super velocità, o quant'altro, ma di questo nostro umano pensiero di sentirsi così speciali: ognuno capace di poter cambiare una situazione per il semplice fatto che
 "Lui, é proprio lui", e niente e nessuno lo può scalfire.
Questo pensiero nonostante non sia il più umile, lo credo comunque davvero ricco di virtù, perché ci regaliamo importanza, accrescendo fiducia in noi stessi.
- ( salvo poi sdraiarci per terra sconcertati quando la peggiore delle ipotesi prende forma, ovvero che non cambiamo proprio un cazzo, e che ci tocca abbassare lo sguardo e camminare con la famosa coda tra le gambe ) -
In questi momenti ti senti un Don Chisciotte che lotta contro i mulini a vento, che si sente talmente chiamato in causa e legato alla situazione che sta vivendo da uscirne sporco di farina e con qualche livido di quelli che non si sa mai da dove siano usciti sparsi qua e là.      
Alla domanda retorica più ovvia "Ma perché deve succedere proprio a me?" Quindi rispondiamo in coro ancora più ovviamente "Perché a qualcuno deve pur succedere!".
Non dobbiamo far altro che prepararci sempre a vivere l'inaspettato, senza averne paura, con un cuore da leone è un fegato ancora più grosso, da far invidia anche al supereroe con la tuta lucida e la mascherina che invidiavamo da più piccoli.
Una notte tornando a casa nella mia "Gotham City",camminando dopo aver sconfitto tutti i nemici e aver ricevuto le chiavi della città e le massime onorificenze dal sindaco, ho sentito una mamma sussurrare al figlio :"Ascoltami bene, qualsiasi cosa accadrà se mi troverai in fin di vita, non sarà mai perché mi sono sentita stanca della vita, perché anche per te, le voglio vedere tutte senza paura alcuna, mamma é una guerriera ".
Lui la guardava arricciando il naso e aggrottando le sopracciglia, ma il giorno dopo nel saggio breve dal titolo "i miei supereroi", avrebbe saputo cosa scrivere.








E.R.



martedì 23 settembre 2014

> Su internet si scrive con l'inchiostro non a matita




Musica consigliata : "Alanis Morisette - Ironic"




"Perché alla fine ciò che gli hai dato lo riprendi, né più né meno, agli uomini piace così, io li conosco bene!"
(Manuela, 13 anni)
"Guarda che questa cosa che hai fatto, avrà le sue ripercussioni su di te, lo dice pure la fisica, e io la studio da anni".
( Giorgio, 14, quasi 15 anni)



Margareth e Max, non avevano solo le prime due lettere del nome in comune, le loro vite erano ormai giocoforza intrecciate come un cesto di vimini: da soli fragili, insieme così resistenti. 
Amavo osservarli quando si mettevano alla prova fra di loro.
Si provocavano fino ad arrivare ad un passo da ciò che poteva far innervosire l'altro, e a quel punto, con un solo semplice gesto, si riconquistavano, inebriati dalla fiducia che l'uno riponeva nell'altro, nonostante questo giocare ad essere come cane e gatto.
Col passare del tempo la vita li aveva messi sempre più alla prova e loro, come da definizione, sono sempre riusciti a ristabilire il loro equilibrio trovando però la necessità di dare una loro variante a questa definizione.

 def:   Equilibrio: "si definisce in questo modo, lo stato di quiete di un corpo".


Sì, perché se non fosse che in amore i corpi sono come minimo due e non uno (dobbiamo tener conto infatti di qualsiasi dinamica), e che mettendoli in quiete non credo si possano ottenere grandi risultati, Margareth e Max hanno deciso di ridefinire tutta quel poco di fisica imparata al liceo, dalla cara prof De Pretis.
"Bisogna iniziare ad introdurre qualche altra definizione che sia più aderente al nostro mondo" - Gli disse lei una volta indossati gli occhiali da vista con la montatura leggera che facevano impazzire letteralmente il suo uomo - "Per esempio, te le ricordi le Forze Apparenti? Potrebbero esserci d'aiuto!"

def: Forze Fittizie o Apparenti : " si definiscono come le forze utili a permetterci di ripristinare l'equilibrio"

espose Margareth in maniera leggermente titubante (erano passati anni da quella lezione, non poteva davvero ricordarsi tutto a menadito). " Io e te siamo bravi a trovare le forze fittizie che regolano il nostro amore". Max la guardava stupito e allo stesso tempo incuriosito da come il tutto stesse prendendo una piega inaspettata. D'altronde poi, come poteva non ascoltarla?
 "La nostra storia - riprese lei -  non va avanti per inerzia, vince ogni forza che vuole portarci verso il basso, proprio come la gravità!" Esclamò soddisfatta della metafora calzante appena trovata, mentre lui continuava con un sorriso sornione a guardarla interessato.
Al contrario delle leggi e dei postulati della fisica, Margareth andava interpretata, non bastava leggere sul libro per conoscerla e non c'era un tempo definito dopo il quale si poteva dire "la conosco".
Questo in verità sarebbe piaciuto a Max, sarebbe stata una cosa pratica come leggere la data di scadenza su un prodotto sul suo retro, ma era allo stesso tempo vero, che ogni giorno era curioso  di scoprirla e di far evolvere il suo pensiero a riguardo.
"La ricerca dell'equilibrio non può essere scontata, e la serenità e la felicità tantomeno, l'amore è come il rapporto fra uno chef e un suo risotto, egli deve girarlo, curarlo, aggiungere liquidi e grassi, ma anche un condimento adeguato, affinché questo venga saporito e gustoso" lui la pensava così.
Max e Margareth insieme avevano così imparato anche a cucinare, alternandosi a coccolare quel favoloso manicaretto che ormai da qualche anno era in preparazione, e che meno che mai li saziava.

















 E.R.




lunedì 22 settembre 2014

> Se avessi peli sulla lingua, per iniziare non ti bacerei



Musica consigliata " Gotye - Somebody That I Used To Know"



"Ma no!! So che lo sai!"- le ridisse il regista sbattendo gli appunti e togliendosi le cuffie. "Devi seguire il copione!" - "Se ti diciamo che è così, fallo, no ?!?" - "Abbiamo costruito insieme una scaletta, la devi rispettare, è semplice!". Se vi raccontassi la sua faccia? Era proprio li avanti a me: epocale. Era incredula, un po' pensierosa, e molto, molto desiderosa di capire perché il tutto le si stringeva intorno con un senso di costrizione da far invidia al più sincero dei claustrofobici. Ogni cosa in quel momento la opprimeva. Adesso il copione e la rigidezza di un monologo ben impostato, a casa Marta e Silvia con le loro prediche. Loro, le amiche, esclamavano in continuazione: "Ti ci sei lasciata? E allora basta!" - "Ha voluto prendere in mano lui la situazione? E allora fagli fare l'uomo, si farà avanti lui!"-"Guarda che tu meriti ben altro cazzo!"-. Si, la parolaccia ci stava, perché la tensione era davvero alta da quando lui aveva deciso di lasciare tutto quanto, compresa lei, la quale a questo punto non poteva fare altro che essere bombardata dai loro consigli-boa constrictor. Lei sapeva che la cosa giusta sarebbe stata quella di seguirli alla lettera, staccare il telefono e rigenerarsi svagando il più possibile in una serata goliardica e un po' cafona, ma lei non volevo farlo. Non li sentiva suoi quei consigli, non li sentiva proprio aderenti a se': un vestito largo in cui ti giri e ti rigiri, ma che sebbene adatto, non calzerà mai. Lui era nella sua testa e lei lo amava ancora, era certo. Doveva fare qualcosa. Decise perciò di fermarsi, di prendere per mano se stessa e le sue due amiche e uscire finalmente fuori dai cliché, abbandonando lo schema classico e decidendo lei di fare ciò che realmente voleva. Andarono tutte e tre nel parco del primo bacio, il posto che in assoluto la faceva stare meglio, e lì, aiutata da un'enorme insalata di riso e del buon vino iniziò a riscrivere una nuova storia, un nuovo copione, basato sul passato, ma proiettato al futuro, finalmente di nuovo coerente con un attrice che voleva diventare di nuovo protagonista.







E.R. 

sabato 20 settembre 2014

> Se tua madre dice che pioverà, portati l'ombrello



  Musica Consigliata "The Cure - Boy's Don't Cry"


"GUARDALA!", si dico a te, che stai pensando che quel "te" sia scritto su un foglio statico e calzi a pennello per ogni lettore. Sto parlando proprio con te!
Guardi quella persona su Facebook più volte nella tua giornata, le pensi, la desideri e fortemente le faresti all'amore. Sempre é legato a lei un forte sentimento di ambizione, mattina e sera sei in trepidante attesa di un messaggio che inizi o concluda il dí con la sicurezza di poter dire: "Vedi, mi ha pensato!".
Sono sicuro di una cosa, posso associare questa tua persona ad una delle tre seguenti parole:
presente, passato o futuro.
Dici che ho indovinato? Che era troppo banale la mia certezza? E allora vediamo se lo sono meno i miei pensieri. 

PASSATO
Un cordone ombelicale difficile da rompere vi lega, o forse lega solo te a lei.
Indipendentemente dal tempo passato, ne senti ancora in bocca sapori dolci quanto bocconi amari come il fiele.
La necessità di capire è ammorbante, e i tuoi amici ormai non sopportano più il suo nome; che poi capire cosa? Quello che non doveva andare è andato, e evidentemente non era davvero la persona che platealmente avevi idolatrato; però...   Minestre riscaldate che non funzionano, quei "però nel 1994 mi aveva giurato che.." :niente da fare! Le prime si sono raffreddate a forza di essere tolte e rimesse nella tua vita e nel 1994 la promessa era stata fatta evidentemente di 1° di aprile.
Non starò a dirti che è facile proseguire facendo tabula rasa, ma onestamente ti sussurrerò che qualora uno dei due è certo della propria decisione, l'sms della mattina e della sera, tarderà davvero un bel po' ad arrivare.

FUTURO
Di proiettarsi avanti ne hanno voglia anche i meno ambiziosi, e mettere un piede avanti all'altro abbastanza celermente, ingolosisce anche i più inesperti.
La paura sta tutta nel fare una cosa che l'uomo dovrebbe saper fare meglio di qualsiasi essere, non sapendo nuotare come un pesce o volare come un uccello: tenere i piedi per terra. Forse la soluzione che ti permetterà di leggere nella sfera di vetro il tuo futuro sta in questa frase che mi dissero anni fa -"Ma sei sicuro di scegliere proprio lei ? Hai visto la madre? Quello che lei è ora, lo sarà la figlia fra qualche anno!"- , Ma se mi dovessi fermare all'implacabile saggezza popolare, dove andrei a finire? Il futuro fa sognare, ma bisogna accontentarsi di sognare con la persona che si ha avanti, é davvero altrettanto bello.

PRESENTE
É l'ultima associazione alla tua persona e ognuno a suo modo la vive come si sente, a volte pensando al passato e a volte al futuro, ma sai cosa mi viene da dirti proprio ora? Che adesso è il caso che ti alzi e vada a tenerlo stretto, perché ci mette un solo secondo a diventare passato e si perde troppo tempo a farlo diventare futuro.








E.R.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       

venerdì 19 settembre 2014

> Colazione da Tiffany



Musica consigliata " At Last - Etta James"


Lo vedevano arrivare a lavoro ogni giorno alla stessa ora.
Camicia sempre diversa e stirata, nodo della cravatta stretto, odor di colonia forte capace di anticiparlo in ogni stanza e capace quasi di parlare.
"Sta arrivando, occhio ad essere in tiro, Lui non vuole metterti in soggezione, però sai..".
Era sempre allegro, più che allegro sereno nella sua quotidianità.
Eppure c'erano delle volte in cui Max sembrava toccare davvero il cielo con un dito.
Questo era strano perché erano le uniche occasioni in cui invece di arrivare da Anfield Road, come di suo solito, faceva un giro largo passando per la tangenziale sul parco.
Arrivava in ufficio con il primo bottone slacciato e con la medesima camicia del giorno prima. Stavolta niente colonia, giusto qualche leggera folata, anch'essa del dì precedente, e al suo posto un odore fresco di pulito, contagioso.
Ma la cosa che rendeva davvero il tutto strano era il suo sorriso, grande, coinvolgente.
Stavolta era quest'ultimo a possedere il dono della parola, e a trasmettere gioia a chiunque.
-" L'abito non fa il monaco.." - dicevano le segretarie più anziane squadrandolo, e di certo era cosi per Max, ma lui non le sentiva, la sua testa era altrove.







E.R.




giovedì 18 settembre 2014

> Margareth Cuore Scalzo



Musica consigliata "Max Gazzè - A Cuore Scalzo"


Margareth amava fantasticare ad occhi aperti durante le sue giornate. 
Sognava un mondo alla sua altezza e senza complicazioni, in cui tutti erano come davvero si presentavano.
Immaginava un mondo pieno di frutta, dolce, saporito e colorato, ed era capace di addolcire ogni momento con un semplice morso. 
Amava poi perdersi negli sguardi delle persone. -"Sarà forse innamorato? "- si chiese per esempio durante un viaggio in metro, mentre osservava attentamente un passeggero ridere guardando il proprio telefonino. 
Margareth era speciale, unica del suo genere. 
Cosa sarebbe successo se fosse riuscita ad incontrare qualcuno capace di credere ai suoi sogni e con voglia e tempo da investire su di lei? 
Forse non gli avrebbe mai creduto, forse lo avrebbe scalzato senza troppi pensieri, o forse gli avrebbe pian piano posto la mano, affascinata da un mondo così diverso eppure così complementare al suo. Margareth iniziò a porsi il problema, dopo che l'incontro avvenne davvero. 
Lei aveva i suoi tempi, lei era la ragazza con il sorriso dalle mille sfaccettature e adesso era finalmente innamorata.
Pronta a vivere dei nuovi felici momenti con lui e a costruire insieme dei loro spazi nei loro tempi.









E.R.